Visitare l’Italia sempre nel momento migliore

by lonelyplanetitalia
Anche quando le distanze da percorrere sono relativamente brevi e la decisione di partire può essere presa senza particolare pianificazione, è sempre bello conoscere il momento giusto per essere nel posto giusto.

Novembre: Firenze senza folla
Scegliete: preferite vedere Firenze sotto un sole sfolgorante, ma invasa dai turisti, o rischiare qualche giornata di pioggia e averla tutta (o quasi) per voi? Novembre è uno dei mesi meno affollati nel magnifico capoluogo toscano. Questo significa meno code e la possibilità di ammirare edifici e opere d’arte con calma, anziché affrettarsi dall’uno all’altro spintonati da visitatori in attesa. E il luogo dove questa relativa solitudine si rivelerà più preziosa è la Galleria degli Uffizi, che raccoglie i capolavori immortali dei più grandi artisti del Rinascimento italiano: Giotto, Botticelli, Michelangelo, Leonardo, Raffaello, Tiziano, Caravaggio. Per non parlare del Duomo, meravigliosa cattedrale dall’inconfondibile cupola color terracotta: a novembre persino la vertiginosa scala che porta al campanile vi sembrerà spaziosa.vi sembrerà spaziosa.

Dicembre: Milano, fredda ma bella
Nella cosmopolita Milano, dicembre è un mese freddo ma allegro. Qui la depressione invernale viene combattuta a suon di festività e inaugurazioni, non ultima quella della stagione operistica (inizio dicembre) alla Scala. I biglietti sono pressoché impossibili da trovare, ma lo spettacolo glamour offerto dai Vip che si recano alla prima in scintillanti abiti da sera è a suo modo imperdibile. A dicembre si celebra Sant’Ambrogio (7 dicembre), patrono della città, con una messa in Duomo; non perdetevi una visita a questa magnifica cattedrale gotica, e alle sue terrazze. E poi, Milano è famosa per i negozi di alta moda. Andate a caccia delle grandi firme nel Quadrilatero d’Oro esplorando il CityLife Shopping District progettato da Zaha Hadid. Oppure visitate il Castello Sforzesco, dove la fiera natalizia degli Obej Obej prende l’avvio in questo mese. Gli appassionati d’arte non dovrebbero perdere la Pinacoteca di Brera, che ospita una splendida collezione d’opere rinascimentali. L’ultima cena di Leonardo si trova invece nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie.

Gennaio: Cinque Terre, come prima del turismo
Vi sfidiamo a trovare, ovunque nel mondo, un grappolo di cittadine più incantevoli delle Cinque Terre. Questi paesini di origine medievale (Monterosso al Mare, Vernazza, Manarola, Corniglia e Riomaggiore), arroccati su speroni di roccia lungo la Riviera Ligure, si snodano fino al mare con la pittoresca delicatezza di un acquerello. L’unico difetto? Sono piccoli, e molto frequentati, e i 120 km di sentieri che serpeggiano tra l’uno e l’altro d’estate sono quasi impraticabili. Venite in inverno se volete sapere come si viveva qui prima dell’assalto del turismo. Molti hotel sono chiusi, ma quelli che resistono abbassano sensibilmente i prezzi, e troverete sempre un bar e un ristorante dove rifocillarvi seduti accanto agli abitanti del posto. Il clima perturbato può comportare la chiusura dei sentieri, ma l’inverno vede in media otto giorni di precipitazioni al mese, quindi non preoccupatevi troppo. Godetevi i cieli mutevoli, le onde selvagge e le viuzze deserte.

Febbraio: Treviso e Venezia, due belle (quasi) senza trucco
La Serenissima è un’incredibile fonte di meraviglia date le sue bellezze storiche e architettoniche; anche a febbraio, quando il cielo è spesso grigio, le temperature scendono e l’acqua sale di livello, il fascino di Venezia non si esaurisce, con l’ulteriore vantaggio che turisti e navi da crociera sono molti meno del solito. Ad appena una mezz’ora a nord, però, potrete trovare una città altrettanto ammaliante dove i turisti non arrivano affatto; se poi il Carnevale cade a febbraio e non amate le folle, avere un’alternativa a Venezia è una buona idea.
Treviso vanta un bellissimo centro fortificato e un gomitolo di vie porticate, canali fiancheggiati da salici, facciate affrescate e osterie tradizionali dove gustare il tipico radicchio, di stagione fino a gennaio, e omaggiare il tiramisù, dolce sublime inventato qui. L’ottimo museo civico di arte moderna Luigi Bailo vale una visita. Treviso sarà meno famosa di Venezia, ma è comunque seducente. E poi nulla vi vieta di fare una gita in giornata nel capoluogo della regione, oppure andare a visitare altri centri ingiustamente sottovalutati come Padova, Treviso e venezia italia dove si trovano la superba Basilica di Sant’Antonio e la Cappella degli Scrovegni, che ospita affreschi di Giotto, oppure Vicenza.

Marzo: Assisi, quiete francescana
San Francesco è noto per aver rinunciato alle sue ricchezze terrene. La cittadina dove è nato, Assisi, non ha fatto altrettanto: ben preparata ad accogliere le orde di turisti che vi si ammassano per pregare nella basilica medievale che del famoso santo porta il nome, Assisi è zeppa di capolavori dell’arte del XIII e XIV secolo. Non si può certo negare che l’atmosfera suggestiva del luogo, soprattutto in questo mese tranquillo durante il quale i turisti sono (relativamente) pochi, sembri invitare (assieme a diverse strutture nei dintorni che propongono corsi di meditazione) alla riflessione spirituale e al riposo. Non dimenticatevi delle sue meraviglie storiche, però: l’imponente Basilica di San Francesco nasconde magnifici affreschi di Giotto nella Basilica Superiore, e di Cimabue, Simone Martini e Pietro Lorenzetti nella Basilica Inferiore.

Aprile: Alto Adige / Südtirol, per viziarsi il palato
È probabile che in Alto Adige vi salutino con ‘Grüss Gott’, un ‘buongiorno’ tedesco che riflette l’eredità storica della regione chiamata Südtirol. Un tempo parte dell’Austria, questo territorio spettacolare sui pendii meridionali delle Alpi è diventato italiano solo dopo la Seconda Guerra Mondiale e oggi è una miscela anche gastronomica dei due paesi. Ad aprile i frutteti attorno a Bolzano (Bozen) si colorano di rosa e bianco e l’aria è satura del profumo dei meli in fiore, mentre a Terlano (Terlan) i ristoranti celebrano l’inizio della stagione degli asparagi con piatti ed eventi speciali. Camminate per le valli tra i pittoreschi villaggi ai piedi delle Dolomiti e fermatevi nelle Buschenschänke e Hofschänke (osterie contadine) per gustare strudel, speck e schlutzkrapfen (ravioli della Val Pusteria) accompagnati dai vini locali. Vi sentite energici? La Pista Ciclabile dell’Adige segue la romana via Claudia Augusta lungo il fiume Adige, con allettanti deviazioni

Maggio: Costiera Amalfitana, dolce vita primaverile

Il mare azzurro scintillante! I paesini arroccati sulla scogliera! Le strade che serpeggiano lungo la costa! I terribili ingorghi! Ok, ricominciamo… Sulla Penisola Sorrentina, a sud di Napoli e sotto il Vesuvio, la costiera amalfitana offre il meglio del mare italiano. Passeggiando qui, vi sembrerà di vedere le star degli anni ‘50 con occhialoni da sole che si aggirano ovunque. In alta stagione, però, le pittoresche stradine si intasano per i troppi turisti alla ricerca di glamour. Se venite in primavera, invece, guidare tra le attraenti cittadine, come Sorrento, Positano e Ravello, sarà meno stressante, anche se in un clima già piacevole (le massime sono di 24°C circa).

Giugno: Ravenna, per godersi l’inizio
Dire che Ravenna ha un passato tempestoso è un eufemismo. Porto romano molto importante sotto Augusto, diventò capitale dell’Impero Romano d’Occidente nel 402 e poi del Regno Ostrogoto. Per un altro paio di gloriosi secoli fu la più importante città bizantina in Italia. E quanto amavano i mosaici, i Bizantini! Oggi Ravenna è piena di capolavori di quell’epoca. Una volta esplorato il centro storico, visitate il luogo in cui riposa Dante e ammirate i mosaici più complessi, sofisticati e minuziosi in magnifici siti come le basiliche di San Vitale e Sant’Apollinare Nuovo, del V-VI secolo, e il Battistero Neoniano. Provate anche voi a creare un mosaico: diverse scuole offrono corsi per principianti. Giugno è il momento ideale per arrivare fin qui: fa caldo, ma non caldissimo, e dall’inizio del mese la città è pervasa da una sinfonia di musica classica, operistica e popolare, durante il Ravenna Festival, che poi prosegue fino alla metà di luglio.